Gli allenamenti sul campo di Pianeta Portiere continuano con il vento nelle vele…e mai come ieri sera è stato vero!
Ironia a parte, i nostri allievi continuano il loro cammino lungo la  scoperta e al perfezionamento del ruolo  attraverso le esercitazioni e  i giochi per i più giovani che anche questa settimana sono state proposte dai nostri istruttori.
Nonostante la brezza (diremmo  gelida) che accarezzava il manto del campo comunale di Nibionno, i nostri ragazzi si sono impegnati  nella consueta seduta di allenamento del lunedì. Come sempre gli allievi più grandi sono stati chiamati ad esercitazioni più complesse, mirate a perfezionare quei particolari che spesso possono fare la differenza in gara mentre per i più giovani erano pronti una serie di giochi studiati per l’approccio al ruolo.

Continuiamo intanto il nostro viaggio alla scoperta degli istruttori che animano la nostra scuola per giovani portieri e questa volta conosceremo più da vicino quelli che potremmo definire i primi atleti in assoluto di Pianeta Portiere. Marco Tusino e Damiano Paredi infatti furono protagonisti della prima seduta dimostrativa svoltasi ad Arcellasco nell’aprile del 2008, offrendosi come “cavie dimostrative” durante un clinic di aggiornamento per preparatori dei portieri.

Iniziamo con la domanda più classica: perchè hai deciso di fare il portiere?

 Marco: Diciamo che la mia è stata un’ispirazione paterna perchè quando ero piccolo ricordo che mi padre amava giocare proprio in questo ruolo. Da qui poi è nata la mia personale avventura all’età di 5 o 6 anni, continuata poi nelle giovanili del Milan.
Damiano: Ho sempre amato il gioco del calcio ma da bambino non ero esattamente un gran corridore quindi pensai che forse la mia dimensione potesse essere proprio in porta, poi nel corso del tempo è scoccata la passione per il ruolo.

Perchè secondo te questo ruolo è speciale?

Marco: Questo ruolo è speciale di per sè, sotto tutti i punti di vista. Hai regole diverse, fondamentali diversi, responsabilità diverse rispetto a tutti i tuoi compagni, puoi essere determinate in mille situazioni: sono tutte componenti che rendono il ruolo unico e che ripagano di tutta la fatica fatta.
Damiano: Secondo me il portiere può essere davvero il protagonista all’interno della gara, sia nel bene che nel male e questo è l’aspetto che lo rende così affascinate.

C’è qualcosa legato al ruolo del portiere che invece proprio non sopporti?

Marco: Non mi piace il fatto che il ruolo del portiere sia poco tutelato dal regolamento anche in termini di incolumità fisica. Inoltre credo che sia ancora un ruolo molto sottovalutato e poco considerato agli occhi del grande pubblico che spesso non ne comprende appieno la difficoltà e l’importanza.
Damiano: Personalmente non sopporto chi pensa che fare il portiere, per il semplice fatto di poter usare le mani, sia una cosa semplice quando è vero esattamente il contrario.Inoltre ci sono mille componenti che portano un atleta a scegliere determinate soluzioni durante una gara e non è sempre tutto così scontato come può sembrare da fuori.

Quali doti deve avere un ragazzo oltre alla bravura?

Marco: Credo che si scelga di fare il portiere in modo istintivo, specie da piccoli. Una volta intrapreso questo percorso, credo sia importante non farsi scoraggiare dai propri errori ma al contrario deve avere l’intelligenza di imparare dai propri sbagli per riproporsi.
Damiano: Credo che il portiere debba avere soprattutto un grande pregio: la sicurezza in sè. Purtroppo gli errori del portiere sono spesso quelli più evidenti e che tutti si ricordano per cui a noi poco è concesso. Per essere un buon portiere quindi credo che sia necessario essere soprattutto coraggiosi.

Chiudiamo l’aggiornamento facendo gli auguri di pronta guarigione al nostro atleta Gianluca Savioni che purtroppo è stato protagonista durante il fine settimana di un episodio che di sportivo ha ben poco. Forza Gian, ti vogliamo in campo con noi lunedì!