Se la prima giornata di Pianeta Portiere lunedì scorso era stata baciata da un sole quasi primaverile, da questa settimana l’autunno con i suoi primi brividi di freddo è arrivato sul campo di Nibionno.  L’allenamento è cominciato con il grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi da parte del Presidente Frigerio dell’Alta Brianza che si è poi fermato a lungo a bordo campo ad osservare attentamente l’evolversi dell’allenamento.

Di corsa quindi per cominciare l’allenamento!

Il gruppo dei più grandi ha subito cominciato a mille all’ora grazie al riscaldamento di Mister Liberali che con una serie di esercitazioni sulla tecnica piedi ha aperto l’allenamento. La seduta è quindi passata nelle mani di Mister Civati e Mister Ferrero che coadiuvati da Mister Tusino, hanno proseguito la progressione didattica per l’uscita alta.Contemporaneamente il gruppo dei più giovani capitanata da Mister Di Maria e da Mister Caroli si sono concentrati sulla posa e sulla posizione attraverso una serie di esercitazioni e mini situazioni.

Parliamo spesso dei tanti Mister che ogni lunedì scendono in campo con le loro mille proposte: perchè non farci finalmente due chiacchiere? Iniziamo con Mister Nicolò Caroli, il grande acquisto di quest’anno!

Sabato 21 settembre 2013 è iniziata ufficialmente la tua avventura a Pianeta Portiere con il battesimo del fuoco all’evento di Casatenovo: come è andata?

Forse all’inizio ero un pò intimidito all’idea di parlare di fronte a tanti allenatori seppure fin dall’inizio la giornata si è improntata soprattutto sul confronto delle diverse esperienze. Poi chiaramente quando ti trovi in campo con i ragazzi tutti i timori scompaiono e pensi solo a dare il massimo.

E ora si continua alla grande con la scuola!

Penso che sia un’esperienza importante non solo per i ragazzi ma anche per noi istruttori: credo ci sia tantissimo da imparare sia per i nostri allievi che hanno di fronte a sè un mondo, sia per noi istruttori grazie al confronto e all’apertura mentale.  Sicuramente studiare serve ma le cose da insegnare ad un ragazzo che si approccia per la prima volta al ruolo del portiere sono davvero tantissime e l’esperienza aiuta in questo senso.

 Tu sei laureando in Scienze Motorie oltre che a giocare da portiere: come mai hai scelto proprio questo ruolo?

Sinceramente all’inizio mi piaceva l’idea di tuffarmi: quando ho cominciato i campi sintetici non erano molto diffusi e alla fine di ogni allenamento tornavo a casa zuppo di fango! Poi crescendo ho apprezzato il ruolo nella sua complessità e mi ha affascinato l’immenso bagaglio che un buon portiere deve portare con se per essere davvero un numero uno.

Cosa credi che un buon preparatore deve trasmettere ai propri allievi?

Senza ombra di dubbio quello che fa la differenza è la voglia e l’entusiasmo: certo, la tecnica è fondamentale e insegnarla in un modo corretto ed efficace è tutt’altro che semplice ma se hai passione in quello che fai e ci metti veramente tutto te stesso allora sì che hai una marcia in più!