ESCLUSIVA: Intervista a Marcello Nardini di Horst Wein Association

Apriamo l’appuntamento sul sito in modo diverso… in esclusiva per Pianeta Portiere abbiamo intervistato Marcello Nardini “condottiero” della divisione italiana di Horst Wein Association e braccio destro del guru tedesco. Appena ci siamo accorti di questa metodologia abbiamo constatato che il nostro pensiero di insegnamento si sposava con quello promosso da questa associazione e così col tempo abbiamo avuto il piacere di incontrare Marcello e Horst in più occasioni. L’umiltà, la disponibilità, la voglia di migliorare (anche) il nostro sistema-calcio e soprattutto il confronto aperto sono le componenti che più abbiamo apprezzato di loro oltre ovviamente ai fantastici contenuti. Tutto il resto scopriamolo dalle parole di Nardini:

 

Ciao Marcello, prima di tutto ti ringraziamo per la disponibilità. Abbiamo qualcosa in comune (ruolo del portiere) che in qualche modo ci lega, scopriamolo insieme, raccontaci un po’ del tuo passato; hai giocato a calcio?

Giusto qualche anno……ho iniziato a sette anni e purtroppo ho smesso a 25 a causa di un grave incidente,proprio nel momento migliore della mia carriera.Comunque devo dire che ho avuto le mie belle soddisfazioni….dal campetto vicino casa dove vivevo,in campagna,e campetto significa un campo incolto, con al posto delle porte, due sassi;alle giovanili professionistiche ,alla serie B ed alla Bundesliga

In che occasione hai conosciuto Horst Wein?

Horst la prima volta l’ho conosciuto a Roma nel 1979, io avevo smesso di giocare da un anno.Ero al campo delle Tre fontane a Roma insieme al mio amico e a quel tempo capitano della Nazionale di hockey Franco Anglana,Horst stava supervisionando gli allenamenti della nazionale.

Definisci in poche parole il pensiero di Horst Wein Association, il vostro credo.

Il calciatore è al centro del processo di apprendimento.Il nostro calcio parte dalla testa per finire nei piedi,non il contrario. Il gioco va adattato al giovane calciatore e non viceversa.Il processo di apprendimento deve rispettare le leggi della natura ,le difficoltà devono essere adeguate all’età,tutto deve avvenire lentamente e per gradi di difficoltà.Per formare un calciatore intelligente ci vogliono i tempi giusti.

Ti senti di dare dei piccoli consigli ai nostri portieri e a tutti i bambini/ragazzi che si sentono i Numeri 1?

Posso dire loro che hanno scelto il ruolo più difficile ed importante di tutta la squadra,e per questo a loro viene richiesto un impegno maggiore. Il ruolo del portiere richiede grande capacità di sacrificio, carattere ben definito e deciso, e concentrazione .Posso solo dire loro di non cercare di fare le cose difficili in porta. Non sempre è necessario tuffarsi,molti lo fanno per la platea ma non è necessario sempre. Un buon portiere usa il tuffo solo come ultima chance..un buon portiere sa leggere prima l’azione e si fa trovare sulla traiettoria del tiro.Sa muoversi con i giusti passi. E’ un ruolo duro ma affascinante..”per molti…..ma non per tutti “come recita una famosa pubblicità

E per i preparatori o aspiranti preparatori?

Che devono essere grandi psicologi, devono studiare molto e conoscere bene la materia che andranno ad insegnare,come ho detto il portiere è un ruolo totalmente differente dagli altri ,dal punto di vista psicologico e fisico.Dovranno allenare e preparare soprattutto il cervello del portiere che deve essere pronto a reagire ed inviare gli stimoli motori giusti per risolvere la situazione.

Un piccolo commento sulla nostra scuola? Ci hai conosciuto solo in parte speriamo un giorno di conoscerci meglio.

Bene per tutto quello che ho potuto vedere e conoscere devo dire che siete i più vicini in assoluto alla nostra metodologia. Devo farvi i complimenti e spero che presto potremo venire a farvi visita.I principi che portate avanti sono assolutamente in linea con il nostro modo di vedere il calcio giovanile.Bravi!

Cosa ne pensi del ruolo del portiere di oggi, in particolare l’atteggiamento del portiere moderno, lo approvi?

Il ruolo dai miei tempi è cambiato molto.Adesso il primo attaccante della squadra è il portiere. Deve saper giocare molto bene con i piedi. Nel nuovo modo di giocare al calcio è fondamentale. È chiaro che tutto si evolve e modifica e così anche il ruolo del portiere. Anche se io sono ancora convinto che la fisicità nel portiere non può essere una discriminante. Ma questo è un discorso molto lungo da affrontare adesso spero avremo modo di poterlo fare in un’altra occasione.

Ultima domanda. Come vedi il portiere del futuro?

Portiere del futuro??? Sostituito dai citofoni…..no scherzi a parte il portiere del futuro dovrà essere sempre di più veloce nel pensiero,dovrà essere in grado di rispondere più velocemente a situazioni impreviste ed inaspettate. Per fare questo bisogna allenare il muscolo più importante del nostro corpo…IL CERVELLO!!

Un saluto a tutti gli operatori e formatori di Pianeta Portiere e a tutti i futuri portieri,ragazzi non mollate mai!! Nel calcio e nella vita!!

Marcello Nardini

Non ci siamo scordati del nostro appuntamento di ieri, tutto procede come sempre, ogni lunedì qualche nuovo portiere si aggiunge al nostro gruppo e questo non può che farci piacere. Alla prossima!!!

 

 

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